mercoledì 19 gennaio 2011

Spingitori di Io, di Es e di altri mostri.


freud_sigmund--LevineChe cos'è che ci spinge? Che c'è qualcuno dietro? Magari sì, se siamo in fila alla posta o -più probabilmente- sull'autobus. Ecco perchè evito quelle scatole di umani in salsa di sudore come e più dei barboni che si pisciano addosso e cercano di contagiarti con la tisi. Ma questo fa il paio con la misantropia, del resto.
C'è qualcuno che ci spinge sempre, in fila, sul posto di lavoro, nello studio, in casa, anche mentre dormiamo, e un pò spinge e un pò tira, e non si capisce mai che cosa vuole.
E' l'eterna lotta tra il bene e il male? E' la doppia natura della Forza? E' forse un'altro delirante teorema del complotto che l'autore di questo blog insinua una volta sì e l'altra anche?

Macchè.
E' semplicemente l'Es che urla, che ci spinge per avere ciò che vuole, che si incazza e batte i piedi. Un Es che -se non lo si fa crescere con tanto amore e pane zuppo- diventerà un monello viziato e prepotente, che non sa quel che vuole ma lo vuole ad ogni costo.
Voglio i Sea Monkey. Anzi no, voglio tutta la serie di Porno-Batman. Anzi no, voglio diventare presidente del consiglio. E buonanotte al secchio.
E come se non bastasse ci sono quel falso di un Io e quel tiranno di un Super-Io a dirigere la barchetta, a controbilanciare gli sforzi, a proibirci le cose. E questo è: un bene, se il nostro Es da solo farebbe più danni di una carovana di formichieri in un Ant-store, un male se il nostro povero Es è una personcina matura ed equilibrata, ma quando mai lo è?
Io però da qualche tempo ho risolto il problema.
Il mio Es non sarà maturo ed equilibrato, ma è saggio, indi per cui è diventato democratico. Ha rovesciato di prepotenza la dittatura dei due tiranni ed ha indetto regolari elezioni. Le pretende, proprio. E io mi sforzo di assicurarmi che tutto funzioni per il meglio, che questi organi di garanzia delle pulsioni abbiano la giusta autonomia e che il mio bell'inconscio di stampo popolare e proletario abbia le sue sane soddisfazioni.
Che cosa ci spinge, dunque?
E a cosa siamo spinti, poi? Che in ultima analisi è la risposta all'annosa domanda: ma cosa vuoi? Cosa vogliamo da noi? Perchè di solito ci chiediamo cosa vogliamo dalla vita, come se l'universo fosse lì per compiacere i nostri capricci. Cazzate, l'universo se ne sbatte, madre natura è una baldracca e questo non è il nostro parco giochi. Niente ci è dovuto, non ci meritiamo nulla. Non aspettatevi di veder scendere il livello di entropia a minimi accettabili o di far quadrare i conti tra gravità e meccanica subatomica solo perchè lo volete. Sarebbe come pretendere che Gasparri dicesse una cosa, nemmeno intelligente, quantomeno normale.
Macchè.
Guardate cosa vi spinge e come, non dove volete arrivare. Cosa importa dove si arriva? L'importante è da dove si parte, perchè e come ci si muove. Ad arrivare sòn buoni tutti, guardate Gasparri, appunto. Il percorso fa la differenza, la motivazione ci dà la giusta prospettiva.
Io per esempio, se proprio mi devo guardare dentro, sono mosso dal controllo delle cose (e questo mi causa: Continua Frustrazione), dalla condivisione delle cose che so (sennò non avrei scritto queste perle che, come al solito, verranno date in pasto ai porci...) e dall'analisi logica e deduttiva, dalla conoscenza, dallo smembramento di cose, fatti, persone e anche sentimenti. Un Vesalio dei tempi moderni, il Vesalio delle emozioni umane, mi piace tanto mettere a nudo tutti i muscoli dei nostri pensieri, vederli muovere, capire come lo fanno.
Mi dà tanta soddisfazione.
Continua pure, allora, mormora il mio Super-Io, novello Tyler Durden. Continua pure.
E quel finocchio dell'Io se ne sta lì, a far bella mostra di sè... che bel gagà.
Certo, detta così si parrebbe che certe persone possano essere "tutto Io", tipo lo psiconano, ed abbiano una sola pulsione, che risiede in una zona lombare non meglio definita, e che viene messa in moto dalla vista di puppeculi.
Ça c'est pathetique.
Ma le mosse dei nostri tre inquilini spesso lo diventano, diventano opinabili, patetiche, cattive, perchè mica sempre siamo in grado di tenere bene tutto a freno.
I sentimenti contrastano, si fa una cosa che si sa che non si dovrebbe fare, la si fa perchè magari crediamo di volerla fare. Poi ci incazziamo col Super-Io che si è intromesso, e gli diciamo di farsi i cazzi suoi, ma nel frattempo il nostro Io se ne va in depressione e l'Es continua a urlare in un angolo "BIRRA! BIRRA! BIRRA!" e va a finire che ci alziamo storti e letichiamo con le vecchine all'esselunga.
Maledette loro, ma che ci vanno a fare al supermercato? Per far passare il tempo alle cariatidi sono state inventate le sale Bingo, cosa ci sarà di divertente nel passare ore davanti al banco frigo a scegliere una mozzarella che -nel frattempo- è scaduta...
Ma non divaghiamo.
Se vi siete trovati in questa situazione, non affliggetevi. O meglio, affliggetevi pure, ma sappiate che non siete gli unici. Siete in quella fase che Morris definì nel 1982 una "scissione forzata tra pensieri e azioni". Ovvero il conflitto tra quello che cerchiamo di nascondere e ciò che naturalmente cerca di uscire allo scoperto, cosa che ci causa tutta una serie di tic nervosi, microespressioni e atteggiamenti che io e il professor Lightman ci divertiamo tanto a scoprire.
Tendenzialmente poi le persone si incazzano quando ti accorgi che stanno mentendo e glielo fai capire, ma questo è un problema loro.
E non era questo il punto.
Il punto era che se un giorno vi svegliate con la voglia di comprare un paio di sacchi per cadaveri e di metterci dentro qualcuno, possibilmente a pezzi molto piccoli, oppure se vi viene la voglia di strappare il cuore con un cucchiajo a qualcun'altro e diventare per qualche minuto il Gary Oldman frenetico e distruttivo della squallida triste commedia che è questa nostra vita, bè... aspettatevi che il vostro Super-Io vi metta agli arresti preventivi e che questo vi causi una bella crisi di nervosismo.
Senza questi meccanismi saremmo in un mondo molto più sanguinario, è vero.
Ma magari avremmo già risolto tanti problemi, e non si dovrebbe aspettare di sapere se un mucchietto di bladracche riusciranno a rovesciare il postribolo della Sublime Porta.
Io, da parte mia, vado nel culo a loro e chi sono.
E scusate i molti francesismi, ma è la mia sindrome di Tourette che si rifà viva.

5 commenti:

  1. Tutto molto istruttivo.
    Ma madre natura non è una baldracca

    P.s. Ma il mercoledi è per caso diventato il nuovo martedi?

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  2. Si fa per dire, baldracca nel senso buono ;)

    P.S., bè, da quando il Mercoledì è diventato il nuovo Giovedì... più che altro ogni tanto slitto.

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  3. Ah già, dimentico sempre il senso buono della parola baldracca! 

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  4. Non ho mai creduto all'Es. Figuriamoci all'Io

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  5.  Alla fine sono figure mitologiche, ma rendono bene l'idea.

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