mercoledì 12 gennaio 2011

Non è un paese per bolsi.








4Il grande fil rouge che lega tra loro trasmissioni come il Grandefratello, Ominiedonne o Amicidimariadefilippi è la mia accecante pulsione omicida nei confronti dei loro partecipanti, dei conduttori, degli ideatori del programma, degli operatori e tecnici di studio, dei loro familiari, debitori ed animali domestici. Sono fatto così, come un Sith, non ho mezze misure. E forse un giorno abbraccerò il lato oscuro e diventerò un EROE odierno. Per adesso mi godo un altro dei miei personali eroi, il trentottenne che, armato di coltello, tirapugni e di una scusa ridicola, ha cercato di introdursi nella casa del grandefratello per animare un pò la serata. Gli è andata male, spesso le grandi menti della nostra civiltà sono un pò labili e poco inclini all'organizzazione. Tipo Tartaglia.
Io personalmente per la casa del grandefratello avrei scelto la cura coi cani: immaginatevi di liberare nell'appartamento un branco di dobermann inferociti a bella posta, digiuni da settimane, pitturati di rosso e blu come i celti che scendono in guerra e dotati di bombe a mano da suicidio per finire lo scempio in allegria... ah, questa sarebbe una diretta.
Per amicidimaria avrei in mente una cosa più alla Dexter Morgan, con l'intero set trasformato in un pulitissimo ed efficiente mattatojo. E cullato da questi pensieri, mentre mi addormentavo, mi è venuta un'immagine in mente. Il Defilippi che, col terrore negli occhi di fronte alla mia gelida volontà omicida, dice: "Non me, ti pVego! PVendi mio maVito, è vecchio e bolso!".
Vecchio. E Bolso.
Bolso.
Decisamente, questo non è un paese per bolsi, mi dicevo addormentandomi, assediato dalle immagini degli svavillanti ballerini dinamici, dei giovani manager dinamici, del presidente del consiglio più dinamico dai tempi di Tamerlano, delle dinamo, della Dinamo Mosca, e poi mi sono addormentato.
Al risveglio ho stabilito che in effetti anche io sono dinamico. Obbedisco infatti alle tre leggi della dinamica con la stessa cieca fiducia con la quale R. Daneel Olivaw obbedisce alle tre leggi della robotica. Per chi fosse digiuno delle tre leggi della robotica, rimando senz'altro alla lettura di Asimov, e non chiedetemi oltre. Per chi fosse digiuno della dinamica, ne farò un breve riassunto.
Obbedisco al principio di inerzia: se non sono stimolato o disturbato persevero nettamente nel mio stato di quiete o di moto rettilineo uniforme.
Obbedisco alla seconda legge: la rapidità temporale della variazione della mia quantità di moto è sempre proporzionale alla forza a me applicata.
Obbedisco anche alla terza legge: a tutte le mie azioni corrisponde una reazione, che è in qualche modo proporzionata, se non proprio uguale e contraria. E lo accetto, cosa che mi rende -in ultima analisi- libero e coerente.
Ora, detto questo, si dovrebbe cercare di stabilire se il dinamismo, in quanto tale, possa considerarsi veramente un pregio tout court. E la risposta è evidentemente no, perchè se lo fosse allora anche Gengis Kahn sarebbe da considerare un virtuoso, assieme a tutta la sua orda di tartari e calmucchi che saccheggiavano e depredavano senza sosta l'Europa come un branco di cavallette psicotiche. E che dire di Zio Itle, buonanima? Più dinamico di lui, che inventò la guerra laNpo e invase la Polonia nel tempo in cui si sorbisce un brodino (di piccione)?
E allora tutti questi frullini umani impazziti, che pigolano nei merdofoni mentre camminano, che si fanno la barba col rasoio elettrico infilato nell'accendisigari del SUV, che vanno al corso di roccia e a quello di palla avvelenata, sono forse dei virtuomini?
E' virtuoso anche un ventilatore da soffitto, allora.
In più, mi disturba il fatto che in realtà questi bellimbusti non obbediscano alle leggi della dinamica, dato che modificano il loro stato di quiete senza stimoli apparenti, che la rapidità della loro variazione non è proporzionata allo stimolo e che non si curano affatto delle reazioni che eventualmente scatenano. Quando lo fanno, perchè di solito neppure quello.
Muoversi per muoversi è moto Browniano, a che giova?
E' tutto un grande imbroglio, a quel che pare, e pare male.



Ora diventa arduo ricollegare il tutto al grandefratello, se non impossibile, ma tanto mica è un lavoro che devo fare io. Io sono qui solo per scrivere.
Consideratelo un'introduzione al prossimo post, e tutto vi diventerà più chiaro. E' solo un'evoluzione nel corso di un'azione, come direbbe Gerrold, quel vecchio squinternato maccartista da due soldi. E poi così sarete costretti, tra una settimana, a tornare a vedere dove volevo andare a parare, perchè siete curiosi come le scimmie. A proposito, lo sapete come si cattura una scimmia? Con una noce di cocco e dei sassi, sfruttando la sua curiosità.
Ma io, come al solito, ciarlo, ciarlo...
Resta il fatto che questo, decisamente, non è un paese per pigri e per bolsi, quindi non fate come il Sardelli: uscite di casa, andate alla vostra palestra di fiducia ed iniziate a dimenarvi un pò a casaccio sullo step, fate spinning, fisting, jogging, gag, frag, bevete succo di oloturia & castagne, acchiappatevi un personal trainer che -se vi va bene- vi metterà anche le mani sul culo e vi farete delle ideee (se donne: piacevoli; se uomini: ambigue); e mi raccomando fate moto, moto e moto.
E quando ne avrete fatto tanto potrete andare a fare il provino per amicidimaria.
Io e Dexter vi aspettiamo lì, con tante pellicola di idrato di cellulosa e la gaiezza dei puri nel còr.
Intanto le gag le faccio al barrino, fraggare fraggo su quake, step lo faccio tutte le volte che torno a casa per via di quei mille scalini da salire, e il personal trainer lo vado a cercare a mezzanotte sui viali e 100 euri all'ora.
Come il presidente del consiglio.
Che lui sì che è dinamico.

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