mercoledì 5 gennaio 2011

Entropia, forza o semplice incuria.






bQuesto probabilmente non sarà un post divertente. In questo momento non mi viene in mente nulla di risibile, di faceto, di leggero.
Il 2010 mi ha insegnato molte cose, ma nonostante ciò lo reputo ancora un anno di cacca. Cacca di cervo, per la precisione. Chiaro: funziona sempre così, si disprezza sempre un buon insegnamento. Una delle cose su cui ho avuto modo di riflettere è l'ineluttabilità delle cose. Prendete per esempio il concetto di entropia. La quantità di entropia nell'universo è in costante aumento, ed è impossibile ristrutturare un certo ordine dal caos che si genera spontaneamente senza disperdere energie che vanno -inevitabilmente- ad aumentare la quantità di caos nell'universo. Così come ogni sistema chiuso tenderà sempre ad aumentare il suo tasso di entropia, in maniera naturale, come se ci godesse.
Troppo astratto? Uff.. però siete stucchi forte.
Mettiamola così: avete mai provato ad impacchettare le luci dell'albero di Natale? Quando lo smontate -spero per voi che lo facciate, o sarà come vivere con gli elfi tutto l'anno- prendete tutte quelle belle palle di vetro e le rimettete nelle scatole, poi arrotolate con cura i cavi delle lucette e li rimettete al loro posto.
Passa un anno, vi vengono le rughe, cascano i capelli, vi muore il pesce rosso e la ragazza vi lascia. L'entropia vale per tutto, ricordatevelo. A Natale, in preda alla depressione pre-festiva, andate ad aprire quella scatola impolverata che avevate messo da parte l'anno prima, probabilmente con la vaga idea di strozzarvi col filo delle lucette (accese). Sorpresa: le palle di vetro sono rotte e i cavi magicamente aggrovigliolati tra di loro come il nido di un uccello tessitore. Si chiama "La magia del Natale", ma ciò non vi impedisce di snocciolare un rosario di moccoli a tutti i santi del calendario, cosa che -di quei periodi- vale anche doppio per l'acquisizione della vostra (già prossima) scomunica.
E' l'entropia: il vostro sistema chiuso è diventato un bottino. E voi dovete sudare le sette camicie per farlo tornare quello che era un sistema ordinato: il vostro caro alberello di Natale.
Prendete ora una scrivania. Una scrivania vuota, con una penna sopra, diciamo, raggiungerà un grado di caos minimo. Una scrivania piena di cose diventerà esattamente come la mia, dopo un certo lasso di tempo: il tempio della dispersione. A questo punto vi si prefigurano due alternative. Lasciarla così, e ricordarsi che le cose più nuove stanno sopra il mucchio e le più vecchie sotto. Oppure metterla in ordine, perdere tempo e calorie, ed aspettare che poi il caos torni a compiere il suo scempio.
Io uso il primo metodo, perchè sono una creatura pigra e bolsa, ma la cosa curiosa è che mentre voi pensate -utilizzando il secondo metodo- di mettere ordine nel caos, in realtà state facendo il subdolo gioco dell'universo: tutte le energie che state sprecando per rimettere insieme quel coacervo di stronzate che popola la vostra magione non fanno altro che disperdersi in calore, che passa dal vostro corpo caldo (ullallà) alllo spazio freddo senza possibilità di essere recuperato. Mai più.
Che sfiga, eh?
Certo, secondo questa visione delle cose dovremmo tutti stare fermi a non far nulla finchè la morte termica ci ghermisca e ci porti nell'umido paradiso della termodinamica.
Ma lasciamo perdere: il punto è il concetto di ineluttabilità. Ci sono cose che puoi rallentare, con grande sforzo, ma che non puoi evitare. C'est la vie, come dicono i francesi: è la vitie.
Il concetto di ineluttabilità si può applicare a tante cose. Io ho avuto modo di ragionarci molto, e ho deciso che si adattava perfettamente ad un altro piccolo assioma.
Le persone che riescono a ferirti di più sono anche quelle che preferisci. Le maggiori delusioni vengono da coloro che meritano le tue più grandi speranze.
Tutto il mio 2010 si potrebbe riassumere in: il mio più grande successo, ed il mio peggior fallimento.
Un pò come Obi-Wan Kenobi con Anakin Skywalker. E sì che anche lui se ne era accorto: il mio Padawan mi preoccupa -diceva- i suoi poteri lo hanno reso arrogante. Inevitabile. Ineluttabile.
Dopo un pò Anakin passa al lato oscuro, diventa Darth Vader, costruisce la Morte Nera, dice a Luke che è suo padre, costruisce un'altra Morte Nera, vessa un pò di ribelli quà e là, non riesce (purtroppo) a portare a termine il genocidio di quegli esseri orribili e inutili che sono gli Ewok e poi si redime ed ammazza l'Imperatore.
Si, bè, grazie al pipy.
In quarant'anni ha fatto più danni della grandine a chicchi del 22, poi però da ultimo si redime. Troppo comodo. Ma non volevo parlare di questo.
A dire il vero non so neppure io di cosa volessi parlare, ce ne sarebbero di cose da dire, ma c'è anche un gran guazzabuglio in testa.
Mi tengo -da buon autistico- aggrappato a quelle cose che non cambiano, alle leggi immutabili della fisica, alla mela alla mattina (assunta sotto forma di sfoglia o succo, è lo stesso), alle docce bollenti, ai miei libri, e cerco di vederci chiaro. I cambiamenti mi indispettiscono, anche perchè di solito sono in peggio (vedi sopra alla voce: entropia), e non mi fido dei cambiamenti improvvisi.
Questo davvero non lo capirò mai.
Come possa certa gente essere così leggera -o lieve, dipende dai punti di vista- è una cosa che esce dalla mia vasta capacità di comprensione per entrare in quel grosso mistero, in quella desolata pianura di materia oscura che per me è ancora da studiare.
Detto questo, so già che questo post non è stato divertente: l'avevo premesso, e quindi mi sono parato il baugigi dalle vostre vane critiche. Ma voglio lasciarvi per questa settimana con la ricetta per la felicità, che non vi dètti sotto Natale perchè non ve lo meritavate, tutti presi come eravate a fare regalini a questo e quell'altro, cosa che mi irrita alquanto.
La ricettina è la seguente: si prendano tanti cani, nel numero di 7 (4). Li si lasci correre all'impazzata e li si osservi con occhio critico ma comprensivo, come a dire "eh, alla fine sòn cany". Non si pulisca mai un ambiente se non quando è sporco, non si riordini mai alcunchè, ci si preoccupi grandemente delle inezie e si tenga sempre una valutazione leggera per le grandizie. Ci si curi dell'igiene personale almeno il giovedì, in previsione del venerdì. Si eviti accuratamente di confondersi con persone superficiali tanto per farlo, si sia sempre critici, sospettosi, si curi la propria alterigia ed il proprio disprezzo come una piantina bisognosa di cure & affetto. Mercoledì: brodino obbligatorio.
Ce ne sono altre ma mi fermo qui. Ciò forse non fermerà l'entropia, o non eviterà che vi vengano inferte pugnalate alle spalle, ma per lo meno vi guadagnerà la mia stima e -per quel che ve ne cale- quella del Papa vigente.
E poi non disperate: c'è sempre il karma che rimette a posto le cose. Che lo vogliate o meno.
Tenetevi pronti.

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